"Né bastò avere sbagliato nella cognizione di Dio ma, vivendo nella grande guerra dell’ignoranza, a si grandi mali danno il nome di pace. Ora immolano i figli, ora fanno tenebrosi sacrifizi, ora passano la notte in orge infami. Non conservano pure né la vita né le nozze. Ma 1’uno uccide 1’altro per invidia o lo contrista con adulteri. Tutto è sossopra: sangue, omicidi, furti, frodi, corruzioni, infedeltà, tumulti, spergiuri, vessazione dei buoni, dimenticanza di Dio, contaminazione delle anime, inversione dei sessi, incostanza nei matrimoni, adulteri, impudicizie, perché 1’abominevole culto degli idoli e causa, principio e fine d’ogni male. Essi o folleggiano in gozzoviglie, o vaticinano il falso, o vivono nell’ingiustizia e senza esitazione spergiurano, perché fidando in idoli inanimati non temono alcun pregiudizio per i loro spergiuri"

Ma è la Sapienza dettata un secolo avanti il Cristo, o e scritto dettato per i momenti attuali? E vorreste parole di misericordia ancora?! Non avete mai visto un popolo in fuga sotto una grandine grossissima? Fugge, fugge e viene colpito perché i grossi chicchi lo perseguitano da ogni dove. Se dovessi parlare per come meritate e parlare Io, Dio Padre, sareste simili a questi percossi da innumerabile grandine. Parla la Bontà e non capite. Parla la Giustizia e la trovate ingiusta. Avete paura e non vi correggete. Stolti o delinquenti? Folli o indemoniati?

Ognuno si esamini, Ed è per questi che il Figlio del Padre fu mandato a morire?.

Veramente che se fosse possibile trovare errore in Dio si dovrebbe dire che tale Sacrificio fu un errore, perché è nullo per troppi il suo infinito valore. Un errore. Si . Che testimonia della mia Natura. Perché se non fossi Amore, o uomini che colpevoli come siete trovate che Io non vi tratto con misericordia, non vi avrei dato la Redenzione. Sì, che in verità se avessi dovuto agire come voi fate, volendo il 100 per 100, e anche il 1000 per 1000 quando fate un poco di bene,

Io non avrei mai dovuto farvi grazia. Perché le grazie, tutte, cominciando da quella del Sangue effuso per voi, vengono da voi trascurate, derise, volte a disgrazie. Oggi non parla Gesù, e non vede il piccolo Giovanni. Oggi parlo Io. Per dirvi che ora come due anni fa il mio Pensiero e sempre quello. Per dirvi che se taccio e perché so inutile il parlare, per dirvi che la parola e amore e il silenzio e amore, che la severità e amore. Solo voi, nell’amore sovrano che informa tutto quanto da Dio viene, siete disamore.

Ed è questa la vostra condanna".

"Il corpo umano lavato dal Battesimo è tempio dello Spirito di Dio. Non va dunque violato con invereconde mode e inverecondi costumi. Dalla donna, specie dalla donna che non rispetta se stessa, non può che venire una prole viziosa e una società corrotta, dalla quale Dio si ritira e nella quale Satana ara e semina i suoi triboli che vi fanno disperare".

"Contaminatori di tutto quanto toccate. E lo sguardo, persino lo sguardo vostro, una contaminazione, uomini pieni di appetiti osceni. E la parola volta a sedurre come il sibilo del vero vostro padre; 1’infernale Serpente. E il pensiero che

partorisce lavori che son veleno delle menti e degli occhi, per cui lo stimolo del vostro veleno scende a turbare i sentimenti e a svegliare i sensi. Invertiti nei sensi.

Mai come ora, frutto venuto da secoli di vizio, questa caratteristica che vi fa inferiori ai bruti, e diffusa. Né voi la combattete, ma anzi, poiché siete dei depravati, ve ne compiacete e la sfruttate per le vostre borse. Fate ribrezzo ai demoni. E non dico altro per rispetto del mio portavoce Questo vi dà 1’idolatria del senso e del potere che voi ora

praticate con tanto accanimento. E vi ci abbandonate senza pensare che di essa e dei frutti di essa sarete puniti

da Colui che vede. Non sono un dio di carne o di creta che non sempre é presente o che non ha occhi per vedere. Sono Colui che é, e che ovunque é, e dall’alto del mio trono scruto e noto le opere degli uomini. Sono Colui che ha parlato per

darvi modo di condurvi. Ciò che ho detto ho detto e per scorrere di millenni non muta. Sono 1’Eterno, Unico Dio. Sono il Signore Iddio vostro de1 quale non ve ne e altra copia. Unico sono nella mia Santissima Trinità. Maledetti coloro che di

Me non si curano e mi ripudiano per seguire la Bestia". Ai Romani, cap. 1°, dal versetto 24 al 31 compreso: [ "Per questo Dio li ha abbandonati ai desideri del loro cuore, all’immondezza, in modo che disonorino tra di loro i propri corpi, essi che han mutato la verità di Dio nella menzogna, e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore (il quale e benedetto in eterno. Cosi sia!).

Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne han cambiato 1’uso naturale in quello che é contro natura, e similmente gli uomini lasciata la naturale unione con la donna, arsero di libidine gli uni verso gli altri,

facendo, uomini con uomini, delle turpitudini, e ricevendo in sé stessi la condegna mercede della loro degenerazione. E siccome non si son curati di riconoscere Dio, Dio li ha abbandonali al reprobo senso, in modo che fanno cose immorali.

Son ricolmi di ogni iniquità, di malizia, di fornicazione, di avarizia, di malvagità, pieni d’invidia, di omicidio, di discordia, di frode, di malignità, sussurroni, detrattori, nemici di Dio, oltraggiatori, superbi, millantatori, inventori di perversità, disubbidienti ai genitori, stolti, disordinati, senza amore, senza legge, spietati" [Romani 1, 24-31]. Dice il SS. Autore: [lo Spirito Santo] "Più esatta di una pittura che ritragga alla perfezione il vero, più esatta di una cronaca che riporti fedelmente gli avvenimenti e i costumi di un’epoca, ecco che 1’epistola paolina descrive i costumi di quest’epoca che si insatanassa.

Ogni parola e una pennellata di colore per delineare 1’uomo di quest’epoca, i nove decimi degli uomini di quest’epoca. Tutte le sfumature necessarie a dipingere non 1’uomo figlio di Dio, come Dio avrebbe voluto che fosse, non

1’uomo superuomo, come credono di essere questi mostri dal1’aspetto umano che sono i nove decimi degli uomini, ma a dipingere 1’antiuomo, il degenere figlio di Dio, il frutto pauroso del connubio dell’Umanità con la Corruzione, il servo

di Satana, sono usate nella pittura perfetta. E le tinte meno atroci sono date dagli epiteti: sussurroni, millantatori, stolti, disordinati. Poi le tinte si incupiscono sempre più, sino alle tinte che già hanno il colore del più profondo inferno,

delle colpe contro natura, così diffuse ora, e usate non solo a soddisfazione del loro reprobo senso, ma bensì a soddisfazione della loro avidità di ricchezze. Ma per quanto Paolo parlasse a uomini del tempo suo, a uomini viventi in mezzo ai pagani, più che a pagani: a senza dio a1cuno, perché se ancor avessero rispettato un dio, ossia una legge morale, anche se imperfetta, perché anche l’uomo assolutamente ignorante di ogni codice religioso sente istintivamente,

quando non e uno che non vuole sentire, la esistenza di un Ente Supremo al quale il suo spirito aspira per sua propria natura spirituale, per cui cerca come spirituale che è di riunirsi allo Spirito dal quale ebbe principio, a senza alcun dio, volutamente voluto ignorare per non avere alcun freno di legge morale anche sol naturale, per quanto Paolo parlasse a questi uomini viventi fra questi mostri, no, ancora ha lasciato la tinta più fosca del quadro. Perché l’ha lasciata? Perché la ignorava.

Egli è salito con lo spirito al terzo cielo e molte verità ha conosciuto, anche quelle sugli ultimi tempi. Ma non ha conosciuto una perversità di questi tempi semifinali, una perversità che prepone I’avvento del1’apostasia e la manifestazione dell’uomo del peccato [L’Anticristo]. Egli scriveva ai Tessalonicesi: "Già il mistero dell’iniquità e in azione", ma confutava poi dicendo: "Solamente v’e chi ora lo trattiene e lo tratterrà finché sia tolto di mezzo". Ma quando i nove decimi dell’Umanità respingono Colui che trattiene 1’evolversi del mistero dell’iniquità sino a farsi, da mistero, realtà orrenda, con il nefando regno della Bestia che si proclamerà Dio pretendendo onori divini; ma quando già alla Bestia sono dati onori divini; ma quando e invocata ed evocata con riti osceni, per il suo onore; può Dio continuare a fare difesa contro 1’avanzarsi del Serpente d’abisso?

E che nome Io darò ai riti osceni, alle orrende orge terminanti in copule sataniche nelle quali signore e sacerdote è lo stesso Satana? E che nome Io userò per chiamare col giusto nome questo peccato supremo, questa religione

satanica, superiore in atrocità ad ogni più barbara religione antica o ancora esistente fra selvaggi? Qui non si immolano agli dei i corpi di vittime innocenti, come un tempo a Moloc. Qui non si uccidono uomini civili per farne omaggio all’idolo selvaggio, qui si immola l’Immolato, qui si colpisce

l’Innocente, qui si da in sacrificio all’ Avversario l’ incarnato Figlio di Dio vivente nel SS. Sacramento col suo Corpo Sangue Anima e Divinità.